La Villa di
Poppea e di Lucio
Crasso Terzio
Oplontis, ormai stretta tra i condomini, è ancora lì, bella
e dimenticata e a chi la visita suggerisce come doveva
essere quando ospitava la Roma bene. Tra i suoi
frequentatori annoverava infatti anche Poppea, la moglie di
Nerone.
Oggi gli scavi hanno portato alla luce quella che gli
studiosi ritengono fosse la sua villa,un complesso
residenziale, dove ambienti di uso comune si alternano a
saloni destinati a ospitare feste e banchetti. Le pareti
delle stanze, inoltre, conservano le tracce di affreschi con
scene di bagnanti, maschere, uccelli e cesti di fiori e
frutta, tutto in un' esplosione di fantasia, colori e lusso.
Affresco La seconda imponente villa, ancora in via di scavo,
è quella di Lucio Crasso Terzio. Porticati e peristili,
giardini e terme, una piscina dalle dimensioni olimpioniche,
statue e gioielli: questo il tesoro archeologico della
villa. Durante i lavori è stata ritrovata addirittura una
cassetta di legno che oggi chiameremmo beauty case. Qui la
padrona di casa conservava, custodite in preziose ampolline,
le sue creme, insieme alle stecche d'osso, usate per
applicare sul viso il belletto, e alle piastrine su cui
venivano amalgamati unguenti e maschere di bellezza.
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